ORARIO FESTIVO
8.00 – 9.00 – 10.30 – 12.00 – 19.00
ORARIO FERIALE
7.00 (lun – ven fino al 31 luglio)
8.00 – 9.00 – 19.00 (compreso il SABATO)
ROSARIO
18.30
CAPPELLINA S. GIUSEPPE
(STAZIONE TIBURTINA)
PRIMO VENERDÌ ORE 18.00 (tranne luglio ed agosto)
FESTIVI ORE 11.00 (tranne luglio ed agosto)
Teologo e scrittore (m. 235 o 236); greco, discepolo di S. lreneo, fu a Roma avversario deciso di papa Callisto e fu eletto, contro questo, vescovo dai suoi partigiani; seguace della teologia del logos, a contatto con la corte imperiale dei Severi (come sembra probabile) e, forse, di Giulio Africano, attenuò progressivamente il millenarismo del suo maestro. Deportato in Sardegna da Massimino il Trace (235) assieme al papa Ponziano (già suo avversario, con cui si riconciliò), vi morì martire. Il suo corpo fu deposto un 13 agosto (235 o 236) nel cimitero sulla Via Tiburtina che porta il suo nome, lo stesso giorno in cui il corpo del papa era deposto nel cimitero di Callisto. La sua fama di scrittore, rimasta viva (come provano le traduzioni) in Oriente, fu in Occidente – nonostante la scoperta (1551) di una mirabile statua (III sec.) di lui seduto (attualmente al Museo Cristiano Lateranense), mutila ma con un catalogo delle sue opere inscritto su un lato della cattedra (sull’altro è inscritto invece un ciclo pasquale) – rinnovata anch’essa soltanto con la scoperta (avvenuta nel 1842) dei libri III-X dell’opera contro le eresie, di cui si conosceva il I, confuso con i Philosophumena di Origene; onde quel titolo è dato spesso anche all’opera di Ippolito. La tesi principale di essa è che tutte le eresie sono ispirate dalle dottrine dei filosofi greci; ma tra esse Ippolito annovera anche quella da lui attribuita a Callisto, di cui combatte altresì l’atteggiamento nella questione della penitenza. Ippolito scrisse di esegesi (commento a Daniele, giunto in greco e in paleoslavo; al Cantico dei Cantici, in georgiano e frammenti greci, ecc.); Sulla risurrezione (giunta in greco e in siriaco) Sull’Anticristo (in greco); Contro Artemone (frammenti). Sono perduti gli scritti Sulla Pasqua (ma parte [dal 222 al 234] del ciclo compilato da Ippolito è inciso, come si è detto, sulla statua), il Syntagma contro le eresie, la cui tentata ricostruzione ha dato molto da fare e a cui alcuni ritengono appartenere un Frammento contro l’eresia di Noeto. Non si sa se le parole “Sui Carismi Tradizione apostolica” nella ricordata iscrizione si riferiscano a una sola opera o a due; con la seconda si è identificato di recente il cosiddetto Ordinamento apostolico egiziano, importantissimo per la storia dell’organizzazione ecclesiastica e della liturgia. Ne è ben certo appartengano allo scritto di Ippolito contro Caio di Roma i Capitula citati da Dionigi Bar Salibi.
(Tratto dall’Enciclopedia Italiana G. Treccani)